Dall’introduzione di Roberto Mercadini
«Più che un titolo, a dire il vero, è una dichiarazione di poetica. Un manifesto in quattro parole.
E mi verrebbe da dire, quasi, che queste quattro parole hanno un doppio senso.
Sennonché “doppio senso” è un’espressione fuorviante. Quando la si usa si intende, di solito, che le parole in questione siano bifide, siano ambigue; che contengano un senso innocuo, banale, dietro al quale se ne nasconde un altro; che è invece straniante, assurdo, persino osceno magari.
Qui nulla di tutto questo. Cioè nulla di innocuo e nulla di assurdo. Non si tratta, mi viene da dire, di un “doppio senso”, ma di un senso raddoppiato, ribadito, addizionato. Un senso, per così dire, due volte più sensato.
Mi spiego meglio.
“Senti cosa ho scritto” significa innanzitutto che Lorenzo Bartolini le poesie di questo libro vorrebbe fartele sentire, cioè ascoltare dal vivo; con una trasmissione fisica, da bocca a orecchio. Significa che questo libro è un invito per andare a conoscere l’autore di persona, in un teatro, un locale, un luogo qualsiasi in cui si ritrova a recitare versi. O è, viceversa, la traccia silenziosa di un incontro già avvenuto, in cui risuonano voci e risate.
Ma significa anche che l’autore ha messo nelle parole di queste poesie ciò che ha sentito, provato, vissuto di persona, in carne e sangue. E spera che, leggendo, tu possa sentire, provare, vivere quello che lui ha scritto. Ossia che si possa davvero, tramite la poesia, condividere scampoli autentici di umanità.»