Microstorie in poesia nello stile della grande letteratura americana, mescolato al sapore della pianura padana.
Quarta, dell’illustratore della copertina, Marco Petrella:
Into the ocean
Qualche anno fa provai a rileggere “Tarantula” di Bob Dylan. Lo portai in vacanza con l’intenzione di trasformarne qualche pagina in tavole illustrate, ma la spiaggia e il sole non andarono molto d’accordo con il delirio psichedelico. Rimasero solo pochi schizzi a matita su un taccuino.
Quando Nicola Manuppelli mi ha spedito la sua raccolta in bozza e ho letto la prima poesia, gli ho scritto subito che mi ricordava Dylan e un po’ anche Richard Brautigan (beh, in effetti vedo Brautigan dappertutto).
Due mesi dopo, il ragazzo/poeta si è sposato ed è fuggito per la luna di miele negli States, per tornare a visitare i suoi eroi. Ecco, credo che questo libro avrebbe potuto chiamarsi anche “Before the honeymoon”, parafrasando il disco dal vivo di Bob. Dunque, è evidente che con l’amore abbiamo a che fare, e che tra i baci, le api e il mare, viene fuori evidentemente che Nicola ha letto (e tradotto!) tante cose provenienti dal Nord America.
Siano benedetti i bar aperti di notte. Laggiù, dove si vede quella luce, tra gli alberi, qualcuno ancora balla.
È li che si sono raccontati, all’alba, sotto la luna. Posti dove bere e ridere.
Ruote, strade, rossetti, ciondoli e cappelli, e l’oceano, il motel.
Come col suo romanzo “Colazione da Hadelman”, sembra di trovarsi proprio al centro di quell’oceano, a metà strada tra le traduzioni dei suoi favoriti e la nostra provincia padana.
Gran bel viaggio, ne sono convinto.
Marco Petrella
Chuck Kinder su Nicola Manuppelli poeta:
“Dove vivo io, Nicola Manuppelli è considerato l’Elvis della poesia italiana. Indossa sempre giacca e camicia migliori, e scarpe nuove di camoscio blu, tutte le volte che porta fuori le poesie a ballare. Le sue seducenti poesie fanno oscillare i fianchi, scuotono i folti, selvaggi capelli al ritmo caldo della band; e conoscono i passi giusti, puoi scommetterci, i passi più raffinati che si siano mai visti su una pista. Beh, certe volte Nicola, da vero Elvis Fuorilegge dell’Amore, si mette quelle scarpe nuove di camoscio blu solo per portare le poesie a fare un giro in macchina, nelle dolci sere d’estate, sotto una luna che scoppia di romanticismo. Percorre in loro compagnia quelle stradine tipiche degli amanti, dove la luce della luna disegna su quei visi graziosi dolci ombre attraverso le foglie che frusciano, lì, su quelle strade secondarie di campagna, dove il nostro Elvis ferma l’auto e rimane in compagnia delle proprie poesie, per accarezzarle e … tentare di farsi strada fra le loro mutandine. Perché Nicola è un Elvis Fuorilegge dell’Amore. E le poesie lo amano per questo. E così rinunciano alle proprie virtù allegramente, in cambio di queste sue canzoni che si fanno strada nei loro cuori agitati, scossi e … rimbombanti di romanticismo.
Da un grande fan di Nicola”
Chuck Kinder
Per conoscere meglio Nicola Manuppelli
Tradurre per scrivere – una chiacchierata con Nicola Manuppelli