Emilio L. è uno scrittore di fantascienza che parla con la propria macchina da scrivere e vive in una periferia immaginaria e insieme concreta degli anni Novanta. Un giorno, dalla finestra, Emilio vede una donna correre via. È Berenice, una giovane prostituta del quartiere… e questa è l’ultima volta che Emilio la vedrà, perché Berenice non sta solo correndo via, sta fuggendo.
Perché fugge?
Per scoprirlo, dovremo perderci nel racconto corale di quella giornata, attraverso vertiginose divagazioni e salti temporali che non solo sfaldano la narrazione come una roccia scistosa, ma la amplificano rendendo passato, presente e futuro piani simultanei al confine tra realtà e immaginazione. Anzi, futuro, presente e passato – perché nella Chioma di Berenice i fatti, i fattoidi, i sogni e soprattutto i (numerosi) personaggi sono determinati in virtù del loro futuro piuttosto che del loro passato.