Recensisco con immenso piacere questo volume scritto da Vito Vita, redattore delle riviste «Vinile» e «Prog Italia», ed autore di alcuni interessanti volumi sulla musica italiana. Musica solida, questo il titolo del volume, ha due importanti particolarità, è senza dubbio il primo (o quasi) libro pubblicato in Italia dedicato alla storia dell’industria fonografica italiana, inoltre attraverso la nascita del 78, 45 e 33 giri, Vita ci racconta una parte della storia del nostro Paese. Il volume partendo dall’invenzione del supporto fonografico e dall’evoluzione del giradischi, ci guida attraverso lo sviluppo, prima artigianale poi industriale, della realtà discografica italiana tra le due guerre inserendo nomi e marchi – FonitCetra, Pathè, Parlophon, Odeon, Durium etc. – molto noti a chi frequenta da anni il mondo del vinile. Si arriva poi al secondo dopoguerra con la nascita di alcune etichette che per decenni rimarranno regine incontrastate del mercato quali CGD (Compagnia Generale del Disco fondata da Teddy Reno), la Durium di Krikor Mintanjan, la SAAR dei fratelli Gurtier, la Ricordi, la famiglia Carisch, che oltre a Peppino Di Capri ha in catalogo per il mercato italiano i Beatles, per arrivare infine ai primi cantanti-discografici. Da sottolineare già da queste prime società, la forte presenza straniera che comprende immediatamente la possibilità del mercato e crede fortemente nella ripresa economica del Paese dopo lo sforzo bellico.
Negli anni Sessanta poi il 45 giri toccherà l’apice del successo e anche in questo caso nuove società imporranno autori e generi diversi quali la Vedette, la Bluebell, la Phonogram, il Clan di Celentano, la RCA romana (voluta fortemente dagli Americani e dal Vaticano), i Dischi del Sole, la Carosello e molte altre. Negli anni Settanta si arriva infine all’avvento del Long Playing ma questa per alcuni di noi dalle tempie imbiancate è storia recente – la Numero Uno di Mogol/Battisti, la Produttori Associati, la Ascolto di Caterina Caselli, la PDU di Mina, la Polygram etc. – fino ad arrivare agli anni Ottanta ovvero al declino del vinile. Qui termina la parabola del vinile: le multinazionali si accorpano per far fronte alla crisi, la disco music avanza e molte case celebri gettano la spugna.
All’orizzonte si intravede il CD che dovrebbe cambiare il mondo invece dopo pochi decenni sarà costretto alla sconfitta dalla musica liquida (che si contrappone alla Musica solida, non a caso il titolo del volume) per affermare non solo un differente stato della materia ma per celebrare i fasti di un passato remoto di solide certezze. L’autore ha impiegato alcuni anni per preparare questo volume e infatti Musica solida è ricchissimo di informazioni, aneddoti, storia musicale ma anche Storia con la esse maiuscola, e numerosi ritratti di personaggi che hanno abitato e reso affascinante questo mondo. Oggi si parla di rinascita del vinile ma i numeri in gioco sono ancora troppo esigui, è molto in parlare di LP ma la realtà è purtroppo ammara come testimonia la chiusura di molti negozi di dischi. Concludendo, considero questo volume uno dei più importanti libri musicali di quest’anno sia per l’unicità del soggetto sia per aver fatto luce su uomini e società che hanno regalato gioia ed emozioni a tutti noi, vinilmaniaci italiani. Un ottimo lavoro.
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