Leggi qualche pagina da volevamo salvarci…
La poesia di Hruška è un originale misto di lirismo del quotidiano e di uno sguardo sempre sorpreso sul mondo, stupore da cui scaturisce il tentativo di salvarsi. L’uomo è fragile, confuso, la realtà sconnessa, fatta di oggetti e comportamenti che non hanno più un vero senso. Lo sguardo del poeta è allora quello che ci fa di nuovo accorgere di quello che facciamo, del luogo in cui ci troviamo, che si chiami casa, traghetto, supermercato, motel, gru di cantiere, una rotatoria, o casa.
Lo sguardo sulla contemporaneità, sulle storture della vita comune, è severo e insieme illuminato.
Ed è così che finiamo per leggere le ultime notizie sulle “canaglie” in campagna elettorale sulla carta unta del giornale usato per incartare il pesce.
La disperazione è però consapevole, quasi educata, tenera, come se ci si adattasse ad essa, in fondo.
Forse è per questo che non resta altro che
“un certo presentimento
che volevamo salvarci”.