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Poeta, narratore, romanziere insolito. Non si può racchiudere Luca Ragagnin in una definizione unica e completa, come racconta il suo percorso di autore multiforme, che non poteva restare indifferente a una casa editrice come Miraggi: dall’esordio nel 2012 con Musica per orsi e teiere, al passaggio di Capitomboli del 2013, alla perla rappresentata dalla trilogia Imperdibili Perdenti di fine 2015 scritta per i Totò Zingaro, fino al recente Agenzia Pertica del 2017, racconto di una improbabile agenzia investigativa che ha appassionato i lettori per la scrittura funambolica e sorprendente.

La musica per l’appunto. Ragagnin ha realizzato testi per parecchi interpreti: il rapporto solido e proficuo con i concittadini Subsonica, cominciato nel 1997 con il primo album del gruppo torinese. E poi canzoni per Garbo, Mao e la Rivoluzione, Antonello Venditti e, oggi, Mina. Quella che è considerata la più grande interprete italiana ha pubblicato a fine marzo Maeba, disco interamente realizzato con brani inediti. L’ultima canzone della tracklist è “Un soffio”, con musica di Davide “Boosta” Dileo – tastierista dei Subsonica – e testo di Ragagnin. Una canzone descritta come eterea e destrutturata, apparentemente lontana dal mondo della cantante per la traccia elettronica e le atmosfere psichedeliche. Ma la collaborazione tra Boosta e Ragagnin ha saputo regalare un’atmosfera insolita, resa ancora più unica dalla voce inimitabile di Mina.