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1) “Musica solida”, cioè la musica incisa su supporto fisico, che sia ceralacca, vinile o cd, contrapposta a quella attuale, liquida o, come uno dei discografici intervistati nel volume la definisce efficacemente, gassosa. Quanto presente c’ è nella musica del passato?
Direi che nella musica del passato c’è tanto del presente: basta andare in un’edicola e vedere quante collane di ristampe di dischi in vinile ci sono, alcune con molto successo di vendite. C’è quindi da un lato la riscoperta (e per i giovani la scoperta) del repertorio dei grandi gruppi e solisti del passato, e dall’altro il rilancio di un supporto, il disco in vinile, che negli anni ’90 si pensava definitivamente morto e sepolto e che per molti motivi, non tutti strettamente musicali, sembra che stia tornando in auge, in primis nei paesi anglosassoni. E pare che non ci si stia fermando qui, visto che sta iniziando anche la riscoperta delle audiocassette. A questo punto, mi aspetto la rivincita dei nastri Stereo 8.
2) E’ un lavoro antologico il tuo. Quanto tempo ti ha richiesto?
Contando la ricerca delle fonti, sia cartacee che orali (interviste a vari personaggi che, in ruoli diversi, hanno vissuto il periodo d’oro della discografia italiana), dieci anni esatti. Invece il lavoro di scrittura vera e propria è durato poco meno di un anno.
3) Raccontaci l’aneddoto più divertente e quello più malinconico collegato alle storie che hai raccontato in Musica Solida
Purtroppo di aneddoti malinconici ce ne sono, perché alcuni dei personaggi intervistati, già avanti in età, dopo poco tempo sono scomparsi: mi vengono in mente nomi come Alberto Testa, Giorgio Calabrese, Franco Cassano e Alfredo Rossi. Proprio quest’ultimo mi ha raccontato il motivo per cui, alla fine degli anni ’80, mise in vendita l’Ariston, ed è legato a un suo problema di salute che non aveva mai raccontato prima. Sempre ad Alfredo Rossi è legato un aneddoto divertente: quando alla fine degli anni ’50 lanciarono, in collaborazione con le Cartiere Fedrigoni, le Fonocartoline, con lo slogan “la cartolina che canta”, dopo qualche tempo furono costretti a interrompere la pubblicazione perché avevano smarrito la formula di questa carta particolare e, inoltre, non avevano pensato di brevettarla.
4) Se dovessi descrivere Musica solida con tre aggettivi?
Tre aggettivi sono veramente pochi…mi vengono in mente: appassionante, rigoroso, leggero (come la musica).