«A Torino c’era una palazzina dove si diceva che la merda cammina e ha cento vite.»
È il Bojan Faust, un malfamato albergo vicino alla stazione, gestito come uno Stato da due macedoni e da un Dj africano. Intorno al Bojan orbitano personaggi provenienti dai quattro angoli del globo. Ziad e Amer, due giordani che vogliono rifarsi una vita e si ficcano in guai sempre più grossi. E un gay di Vaduz, un inglese bislacco, una napoletana col mal di testa, un russo che sogna di scalare la Mole a mani nude – e lo fa. La loro missione è sopravvivere, non importa come.
Intanto dal Bojan scompaiono delle ragazze. Belle ragazze.
Il cinico e corrotto commissario Sciandri trova di che divertirsi in questo rifugio di piccole illegalità forzate. Finché giocare con chi non può difendersi diventa un rischio per la sua carriera e liquidare l’hotel una necessità. Un lavoro sporco per l’ispettore infiltrato Durango. Un lavoro pericoloso.
Che te lo dico a fare è un romanzo sorprendente, veloce e asciutto che descrive la vita trasversale di oggi: ombre e luci incerte. Storie di uomini e donne accomunati da un unico destino: resistere, evitare la galera e il giro della morte. Tornare a casa.