Dalle difficoltà dell’integrazione, alla volontà di crearsi un’identità. Dalle denunce contro gli interessi del mondo esterno, alla scoperta di territori interiori. Dal giorno come obbligo e affanno, alla notte come liberazione e sicurezza. Dall’amore, alla solitudine. “Angolo nullo” sono i versi di una vita che esiste, ma cerca di non mostrarsi per quello che è.
Se mi chiedi da dove vengo
ti mostro la carta d’identità alla voce cittadinanza
e mi rispondi che non basta
ti parlo nell’unica lingua che conosci
e mi rispondi che non basta
ti racconto la storia del tuo paese
e mi rispondi che non basta
ti faccio capire che non c’è posto in cui mi senta a casa
e mi rispondi che non basta
ti dico che ho perso in parte le mie radici
e mi rispondi che non basta
che bisogna nascere qui, per appartenere a tutto ciò.
E allora se mi chiedi ancora da dove vengo
ti rispondo che la vera domanda
è dove voglio andare.