Uno sguardo feroce e ossessivo sul relitto di un’esistenza che si trascina e poi rivive. Cara catastrofe è il sorriso fragile di una sofferenza inconsapevolmente cullata, il simbolo di quella umanità che l’autrice tenta di restituire a se stessa. I testi di Felicia Buonomo legano le radici della poesia all’elemento essenziale della corporalità, ogni componimento può rappresentare la violenza del presente, o di un passato che ciclicamente torna a violentare o a confondere, o più semplicemente esprime fasi cicliche contrastanti. Versi che definiscono i tratti della fatiscenza, ma allo stesso tempo esercitano una funzione catartica e salvifica; in questa raccolta, la poesia sembra assumersi il compito di verbalizzare e rappresentare gli atti e le scene dell’inesauribile conflitto.
Cara catastrofe
Collana: Golem5,49€ – 10,00€
Uno sguardo feroce e ossessivo sul relitto di un’esistenza che si trascina e poi rivive.
Postfazione di Valerio Di Benedetto autore di Amore a tiratura limitata (ed. Miraggi)
Immagine di copertina di Ombretta Tavano.
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Autore/i
Felicia Buonomo
Dopo la laurea in Economia Internazionale, nel 2007 inizia la carriera giornalistica, occupandosi principalmente di diritti umani. Nel 2011 vince il “Premio Tv per il giornalismo investigativo Roberto Morrione – Premio Ilaria Alpi”, con l’inchiesta “Mani Pulite 2.0”. Alcuni dei suoi video-reportage esteri sono stati trasmessi da Rai 3 e RaiNews24. Successivamente pubblica il saggio “Pasolini profeta” (Mucchi Editore). Del 2020 è il libro “I bambini spaccapietre. L'infanzia negata in Benin” (Aut Aut Edizioni), diario di un reportage giornalistico sullo sfruttamento del lavoro minorile nell'industriale edilizia in Benin (Africa). Parallelamente all'attività giornalistica, porta avanti un progetto di street poetry sotto lo pseudonimo di Fuoco Armato, con il quale ha partecipato a progetti di riqualificazione del territorio a Bologna, Roma e Milano, realizzando opere murali con proprie poesie inedite. Altre sue poesie sono state pubblicate sulla rivista “Argo – Poesia del nostro tempo”, da Alfonso Maria Petrosino, su Lit-blog “La rosa in più” da Salvatore Sblando, su Limes Lettere, su poetidelparco.it, sulla rivista “Periferie” da Vincenzo Luciani, su Milanocosa.it da Adam Vaccaro, sulla rivista Versante Ripido, su Margutte, da Silvia Pio su Carte Sensibili da Fernanda Ferraresso, su ClanDestino Rivista, su Atelier poesia da Clery Celeste, su IrisNews da Chiara De Luca e su La macchina sognante da Bartolomeo Bellanova. Un suo testo poetico è stato tradotto in spagnolo dal Centro Cultural Tina Modotti.