Leggi qualche pagina da #IOSTOACASO
27 foto, per tutto il mese di Marzo, che ho postato sui social con l’Hashtag #IOSTOACASO, reinterpretando il più noto # IORESTOACASA creato dalla rete all’inizio del lockdown.
Uno scatto al giorno, con l’assistenza di Matilde Dell’Accio, avendo a disposizione solo un cellulare, i 65 mq del mio alloggio: tre camere, un bagno, due balconi e una cantina; metri quadri che ho trasformato in set, che ho fatto vivere, usato a mio piacimento, a cui ho dato un altro senso o utilizzo rispetto a quello per cui sono stati concepiti e pensati. Ho assecondato l’idea che l’oggetto, il mobile o la stanza mi evocavano in quel momento per farli vivere “A CASO”. Tutto doveva rispondere alla domanda: “Cosa posso raccontare con questo oggetto, in questa stanza, in questo momento di paura che ci obbliga a non uscire?”. Lo scopo era cercare di raccontare una storia, un’apparente quotidianità, il desiderio di uscire o incontrare persone quando tutto questo era vietato, affidando al surreale un’idea di normalità durante il lockdown.
Nessun vincolo, se non produrre lo scatto quotidiano e usare solo ciò che offriva il mio appartamento, usando l’ironia e la mia creatività, dando sfogo alla fantasia per provare a far sorridere le persone in un momento di enorme preoccupazione.
Per 27 giorni ho ribaltato il mio alloggio più volte, ho ripensato gli spazi, sono andato alla ricerca di oggetti scovandoli nel ripostiglio e nella cantina, con l’unico obiettivo di raccontare il mio modo di STARE A CASA A CASO.
Nel secondo lockdown, invece, ho deciso di affidarmi alle parole per creare dei racconti: sono partito dalle mie foto lasciando che queste mi ispirassero storie.
Stefano Dell’Accio