Leggi qualche pagina da malapace…
Autunno 1944. In un campo di prigionia alleato della Francia appena liberata, è detenuto François, accusato di collaborazionismo. Quando al campo arriva Antoine, vecchio vicino di casa al tempo dell’infanzia e ora fascista convinto, François rammemora il percorso che l’ha condotto all’internamento, attraverso un dialogo intessuto di reticenze e accuse, di antagonismo e intimità carsica.
Come un demone Antoine costringe François a rievocare la sua infanzia di bambino cattolico, che si fa sospendere a scuola perché rifiuta la retorica della Grande Guerra che gli ha ucciso il padre. A rievocare, durante quella vacanza obbligata, l’incontro con Martine, figlia di un maestro elementare socialista che pare avere molte risposte. A rievocare, diventato un giovane comunista, la morbosa amicizia con Jean-Pierre, compagno di militanza e poi amante di Martine. A rievocare, infine, la scelta più sofferta: collaborare con il regime fascista di Vichy nel tentativo di fermare la guerra e l’eccidio di milioni di persone. Una scelta sanguinosa, portata avanti contro i compagni comunisti e persino contro Jean-Pierre e Martine, che accomuna il suo destino a quello di torturatori e miliziani come Antoine.
A emergere con più urgenza sono però il bisogno di François di essere amato e l’unica certezza che François mantiene salda, in mezzo a tanti rivolgimenti privati: che la pace debba essere difesa a qualsiasi costo. Anche quello di fare un patto col diavolo, da cui è impossibile tornare indietro.