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Leggi qualche pagina da non commettere infinito…
Un uomo corre in auto nella notte. È solo, fa e riceve telefonate. Parla molto, dice… è in preda a un tormento, cerca una voce, possibilmente di donna, qualcuno che gli dica: ti credo.
L’uomo si chiama Morelli. Ha trentacinque anni. È solo, forse lo è sempre stato, nonostante colleghi, amici, fidanzate. Morelli cerca in quella voce un’Ultima Chance prima che il buio diventi totale, prima che l’infinito di cui si sente malato lo inghiotta insieme all’ultima alba. Perché Morelli ha sempre posto ogni esperienza, ogni aspetto della sua vita, sulla scala dell’infinito, perdendo la misura: con il gioco, le droghe, gli affetti, con sé stesso. Nella fuga in macchina attraverso una natura oscura, l’uomo procede così sul crinale tra la speranza di essere l’unico a soffrire di una malattia reale e il timore di aver sempre mentito.
Ora, stanotte, Morelli deve cercare in una risposta il cenno che devii la sua corsa verso l’inevitabile – magari la più inattesa di tutte.
Non commettere infinito è un dramma psicologico on the road. È un dialogo inesausto con sé stesso e con altri fantasmi che si dipana su statali gelide e notturne, contrappuntato da poesie che aumentano, se possibile, l’intensità di un confronto con il proprio destino.