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Photomaton & Vox è l’opera più amata di Herberto Helder, una sorta di « alfabeto apocalittico », per citare Edoardo Sanguineti, in cui lo scrittore declina in brevi testi di prosa poetica i temi più cari della sua grammatica autoriale: dal rapporto con la sua isola natale alle esperienze esistenziali vissute in Africa sulla scia di Rimbaud e al rapporto con la tradizione poetica europea. Volto e scrittura si sovrappongono in una sorta di autobiografia frammentaria che è al contempo una personalissima arte poetica.
Per dirla con Gastão Cruz, Photomaton & Vox «rappresenta, complessivamente, uno di quei punti di oscura intersezione tra la vita del poeta e la vita della poesia».
[Gaia Bertoneri]