Una sveglia che suona impazzita, un mercante italiano di arte contemporanea a New York l’11 settembre 2001 mentre le Torri Gemelle vanno giù. Lui si sveglia in ritardo e doveva già essere nel suo ufficio, in uno di quei due grattacieli che con una precisione chirurgica sta andando giù abbattuto da un aereo che entra nel suo ventre come un coltello affilato nella carne. In una New York impazzita e in preda al terrore, in un cocktail devastante di paura e follia, il protagonista decide di sparire («Allo specchio del motel ti osservi attentamente e non ti riconosci: non sei più lo stronzo mercante di arte contemporanea. Lui è morto (alleluja) e tu sei appena nato. Lui è sparito e tu sei comparso dalle forbici di un barbiere di provincia. Se non ti riconosci tu nello specchio, non ti riconoscerà nessuno da nessuna parte. Anche perché hai deciso che vuoi ritornare a New York, è lì che vuoi continuare a vivere, a esistere, solo che avevi bisogno di essere un’altra persona, una persona diversa da prima.»). Apre la cassaforte, prende i soldi e scappa e si eclissa, considerando il fatto che ormai tuti quelli che lo conoscono lo ritengono morto nell’attentato. Così inizia Respira, il nuovo romanzo di Roberto Saporito che anche questa volta ci dà un prova di notevole bravura. Sullo sfondo del suo libro l’11 settembre 2001 e la caduta delle Torri Gemelle. Ma non è il solito romanzo sull’argomento. Nel romanzo di Saporito non c’è la decadenza dell’Occidente ma la caduta esistenziale del suo protagonista, che appunto decide di sparire per cercare di respirare, abitatore perplesso del presente che muore quel maledetto giorno e disperatamente scompare per rinascere a nuova vita. È la storia di un moltiplicatore di futuri e di un azzeratore di passati costretto a fare i conti con il suo spirito inquieto che non sta bene in nessun luogo. Un intrigo esistenziale in cui il gioco dell’assurdo che coinvolge il protagonista rivelerà della realtà epifanie mozzafiato che lasceranno il lettore sconcertato e spiazzato. L’ 11 settembre 2001 non ha cambiato solo il corso della storia ma anche il privato di un mercante italiano d’arte contemporanea che vive a New York in perenne conflitto tra un presente che non riesce a catturare e un futuro difficile da immaginare. La sua scomparsa è il sinonimo di una fuga vera e propria che lo costringerà a vivere una frenetica corso contro il tempo in cui scoprirà di non avere avuto mai un passato. Le drammatica verità di fronte a cui si troverà è il cuore del romanzo che conquisterà i lettori e che ovviamente noi non riveliamo. Roberto Saporito si conferma, uno scrittore talentuoso che come pochi sa confezionare romanzi brevi. Anche in Respira l’autore di Alba, come nei suoi libri precedenti, ci inchioda alla pagina fino alla fine lasciandoci un immanente amaro in bocca che ha il sapore della letteratura che ci piace. Con una scrittura colta e originale Roberto Saporito ha un modo tutto personale di inventare storie come questa del suo nuovo romanzo. Tutti facciamo parte delle sue pagine, tutti ci ritroviamo, soprattutto nel finale che è un autentico colpo di grazia con cui non possiamo non fare i conti.
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